Mangiare bene e sano

Ogni volta che si parla di dieta e importante sottolineare che non bisogna immaginare l’organismo come una automobile e il cibo come il carburante che fornisce energia. Il rapporto con gli alimenti è anche quello ma non solo quello: è storia, cultura, convivialità, piacere… Tutti aspetti che contribuiscono, e non poco, alla salute. Nel caso della cosiddetta dieta mediterranea, ai vantaggi descritti dagli studiosi di scienza dell’alimentazione vanno aggiunti altri fattori positivi come l’opportunità di seguire i ritmi stagionali per via della frutta e della verdura, l’uso prevalente di grassi  crudi come l’olio extravergine di oliva che di per sè è un condimento ideale per tutte le necessità; l’uso frequente del pesce, i cui grassi, come quelli dell’ olio extravergine d’oliva, sono da molti ritenuti prottetivi nei confronti della aterosclerosi… E non va dimenticato il peperoncino, molti studiosi oggi ritengono che esso prevenga l’eccessiva coagulabilità del sangue.
Ogni tipo di alimentazione si inserisce in una filosofia di vita che contribuisce al benessere e alla salute. I tempi frenetici odierni costituiscono una violazione di questa filosofia almeno per quanto riguarda la dieta mediterranea; preparare il cibo e nutrirsi richiede del tempo e della calma.
La salute è il recupero di quei tempi, di quella filosofia oltre che di quegli alimenti.
Non c’è dubbio che l’educazione sanitaria intesa come apprendimento dei comportamenti che meglio preservano la salute abbia giocato e giochi un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie e dell’invecchiamento precoce. In campo alimentare ha una grande importanza combattere la tendenza  a consumare pasti noiosi e ripetitivi,  è necessario mangiare non molto ma di tutto, introducendo o re-introducendo nella dieta cibi un tempo ben noti alla nostra cultura ma oggi spesso dimenticati quali il miglio, il farro, le lenticchie, i ceci, il grano saraceno, la polenta …
E’ importante variare i modi di cucinare, le patate, ad esempio, non si consumano solo fritte o in forma di orridi chips … Una zuppa di verdure, cereali, legumi conditi con un po’ di formaggio e olio extravergine di oliva crudo è un piatto unico completo e digeribile; certo, deve cuocere a lungo a fuoco lento… ma anche la riscoperta di questi tempi, dello “slow” è importante.
Siamo tutti d’accordo sul fatto che occorra sostituire parte dei grassi saturi di origine animale con quelli insaturi di origine vegetale. Ma sceglieremo l’olio extravergine di oliva o l’olio di semi?
L’Italia è regione di olivi, è la nostra cultura a spingerci naturalmente a impiegare l’olio extravegine di oliva, che nelle sue diverse varietà si presta a moltissimi usi. Ovvio che altri paesi dove non è possibile coltivare l’olivo traggano l’olio vegetale da girasoli, arachidi e cosi via. Spesso la moda di utilizzare grassi vegetali (margarina, olio di semi…) è influenzata da abili campagne publicitarie: le industrie che producono quel tipo di grassi sono in genere più ricche e potenti dei produttori d’olio.
Insomma, l’olio di semi non è certo più leggero nè più digeribile di quello d’oliva e non esistono
dimostrazioni scientifiche convincenti che esso allunghi la vita o prevenga l’infarto più di quest’ultimo.

Vivere meglio

Pare ormai confermato che l’Italia sia uno dei paesi più longevi del mondo occidentale. Vivere più a lungo è senz’altro positivo a patto che sia possibile farlo in salute. Diventa perciò essenziale cercare di prevenire malattie degenerative.
Ma ciò è possibile? E, se si,come?
A parte le ovvie banalità sulla vita sedentaria, sul fumo e sullo stress, va aggiunto che un importante fattore di prevenzione dell’aterosclerosi è scegliersi genitori e nonni longevi, senza infarto nè
ictus …
E se fosse propria la dieta ricca a permettere a cosi tanta gente di invecchiare bene ? Oggi è di moda parlare di cucina povera quando si allude a cibi come zuppe, minestre, polenta, pasta con le verdure e cosi via. Basta leggere cosa realmente mangiavano i poveri ancora cinquan’anni fa per vergognarsi un po’ di quella definizione.
Tutta la nostra cucina è ricca e completa, fin troppo. Il problema non è di tornare alla cucina povera, il problema è quello di mangiare meno e in modo più corretto.
A parte i casi in cui siano cosigliate diete particolari per problemi specifici, il bambino va abituato sin da piccolo ad alimentarsi in modo variato. Sappiamo che non è facile, i bambini sono conservatori e amano le ripetizione e d’altra parte forzali a mangiare determinati alimenti può renderli definitivamente odiosi. Tuttavia, molte mamme trovano più comodo preparare sempre le stesse cose,  nulla è peggio della cosiddetta <<cucina familiare>>! Anche se si ha poco tempo a disposizione un po’ di fantasia non fa male : le verdure rifiutate se si presentano tetramente bollite all’olio e limone diventeranno appetibili magari sotto forma di crocchete o di sugo per la pasta al posto dell’ insopportabile ragù…
Il pesce spesso viene rifiutato perchè ha le spine, ma c’è modo di evitare questo inconveniente senza ricorrere obbligatoriamente ai bastoncini fritti che inducono abitudine e non somigliano neanche un pò al pesce vero e proprio, per lo meno d’aspetto. A questo proposito va sottolineato che se la presentazione del cibo non è deprimente è possibile far accettare ai bambini (e anche agli adulti) qualche variazione di più .
Quando si deve mangiare in fretta e siamo a casa, ricordiamoci che al posto della temibile maionese commerciale che raramente è fatta con olio d’oliva, assai più gustose sono le variazioni sul cosiddetto pane bagnato d’olio d’oliva extravergine crudo con pomodori, cipolla, tonno, erbe profumate, olive; un alimento completo e ben digeribile. Al bar evitare i panini zuppi di salse imprecisate, meglio una insalata condita con olio d’oliva extravergine, con formaggio o prosciutto crudo.